Ecco le caratteristiche della birra artigianale lambic

I 3 migliori birrifici produttori di birre Lambic all’insegna della tradizione

Tra i principali produttori (sono solo undici) di birre Lambic si ricordano Cantillon, Girardin e Frank Boon. E’ sufficiente leggere l’articolo per conoscere la storia, le origini e le birre prodotte nelle brasserie.

Brasserie Cantillon

Si tratta di un birrificio a conduzione familiare, cristallizzato nel tempo, poiché utilizza strumenti e processi di produzione vecchi di decenni, contenitori di rame, tini di fermentazione secolari e molto altro.

La storia della struttura inizia nel Novecento, quando Perè Cantillon apre il birrificio. All’inizio imbottigliava e commercializzava la birra Lambic prodotta da altri birrai, ma dal 1937 decise di produrla in proprio e coinvolgendo anche Marcel e Robert, i figli, ai quali insegna la propria arte, e che finiscono per prendere in mano l’azienda alla morte del padre.

Dalla fine degli anni Sessanta è Jean-Pierre Van Roy, il marito della figlia di Marcel Cantillon, a prendere in gestione l’attività. Tuttavia, anche se cambiail  cognome del titolare, il birrificio Cantillon rimane sempre lo stesso. La tradizione produttiva continua ancora oggi, immutata, per mano di Jean, il figlio di Jean Pierre. Dal 1978 la brasserie è anche un museo aperto al pubblico.

L’obiettivo della Brasserie Cantillon è difendere una secolare tradizione produttiva, farla conoscere e promuovere il gusto naturale della birra usando le materie prime più pregiate. Infatti dal 1999 usa solo cereali biologici, tanto che dal 2003 la prima commercializzazione di alcuni prodotti ottiene la certificazione biologia Ecocert. 1.000 hl. l’anno.

Le birre Lambic prodotte dalla Brasserie Cantillon

Tra le birre Lambic più tradizionali produce:

  • Bruocsella Grand Cru, lambic piatto con tre anni di invecchiamento;
  • la Gueuze 100%, anche nella versione bio;
  • la Faro;
  • la Kriek;
  • la splendida Rosé de Gambrinus al lampone;
  • la Fou Fumè (una lambic all’albicocca);
  • l’estrosa cuvée Lou Pepe (è il nomignolo di Jean Pierre);
  • un blend di diversi lambic di due anni con l’aggiunta non di lambic giovane ma di un “liquer sucrè”.

Nel settore innovazione si segnalano la Vigneronne e la St. Lamvinus, due druivenlambik, brassate con l’aggiunta di acini di uva bianca, per la prima, e rossa, per la seconda, e la Iris, una non-lambic poiché viene usato solo malto d’orzo.

Birrificio Girardin

Birrificio di campagna situato in quella che era la tenuta di un aristocratico, a St Ulriks Kapelle. La produzione inizia nel 1845, ma la famiglia dei Girardin ne è proprietaria dal 1882 quando fu acquistato da Franciscus-Alexius Girardin, che tuttavia considerò l’arte della birrificazione come un hobby.

E’ grazie a Jean Baptiste, uno dei suoi nove figli, che portò la fattoria di famiglia nell’era moderna. Fin dalla fine della Seconda guerra mondiale la sua attenzione si concentro sulle birre Lambic. Infatti orzo e frumento, ad uso e consumo del birrificio, affiancarono le barbabietole nei campi attorno alla tenuta. In quegli anni non si producevano praticamente birre e il mosto veniva venduto ad assemblatori e caffè, che lo utilizzavano per produrre Geuze, Kriek e Faro.

Una seconda rivoluzione avviene nel 1966 grazie a Louis Girardin, figlio di Jean Baptiste, che cominciò un ammodernamento dell’azienda di famiglia e cominciò a produrre e commercializzare Geuze, Kriek, Framboise e Faro. Agli inizi degli anni Novanta, il processo di rinnovamento fu completato acquistando un nuovo impianto.

Nonostante la morte del fondatore, Louis Girardin, la sua famiglia porta avanti l’azienda rimanendo profondamente fedele alle tradizioni, continua infatti a usare la vecchia macina per frantumare orzo e frumento.

Lavorando con un metodo davvero artigianale, le birre secche, morbide e rotonde con il carattere del frumento riscuotono un notevole successo tra gli appassionati di Lambic tradizionali.

Le birre Lambic prodotte dalla Brasserie Girardin

Normalmente vengono prodotte le seguenti birre:

  • Geuze etichetta bianca, fermentata in autoclave come un vino prosecco;
  • Geuze etichetta nera, rifermentata in bottiglia;
  • Kriek e Framboise con l’ausilio di frutti interi e surgelati.

Birrificio Boon

La storia del birrificio Boon comincia nel XVII secolo quando,nel registro delle tasse di Lembeek, si faceva riferimento a una fattoria con annesso birrificio di proprietà della famiglia Claes.

Per oltre cento anni la struttura fu florido ma, a causa della dominazione francese, la produzione cessò e l’attività fu venduta nella prima metà dell’Ottocento.

Il birrificio cambiò diversi proprietari fino al 1978 quando René De Vits, prossimo alla pensione, lo cedette a Frank Boon, appassionatosi alla birra durante le frequentazioni ai circoli ricreativi giovanili di Halle e Bruxelles.

La produzione di mosto viene ripresa nel 1990, ma per ovviare alle difficoltà di distribuzione della birra, Boon negli anni Novanta stringe un accordo con il colosso birrario Palm, a cui cede il 50% delle quote societarie in cambio di supporto logistico e finanziario, mantenendo il controllo del birrificio.

Le birre Lambic prodotte dalla Brasserie Boon

Tra le tante birre Lambic che lasciano il birrificio molte sono realizzate seguendo le tecniche di produzione tradizionali, quali:

  • la Oud Geuze, speziata e dolce in bocca;
  • la Kriek Mariage Parfait, ottenuta dall’assemblaggio dei migliori Lambic e aromatizzata con le ciliegie coltivate in Galizia;
  • la Kriek, diversamente dalla Oude Kriek, viene filtrata;
  • la Framboise, realizzata con Lambic molto giovani in modo da esaltare la dolcezza della frutta;
  • la Faro e molte birre speciali come la Oude Geuze Black Label o la serie Vat monoblend, una Geuze ottenuta dal Lambic di una sola botte e rifermentata con una piccola percentuale di birra giovane.

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